Cosa sapere della carenza di magnesio

Si parla di ipomagnesemia quando il magnesio è presente nell’organismo in quantità interiori a quelle necessarie per il suo corretto funzionamento. Fortunatamente si tratta di una condizione reversibile: una volta reintegrato il magnesio in valori ottimali, i sintomi associati a questa patologia andranno via.

Sintomatologia frequente

Questa condizione di carenza di magnesio può verificarsi per diversi motivi: assunzione prolungata di taluni farmaci e diuretici, problemi di alcolismo, insufficienza renali cronica, malattie dell’intestino, frequenti digiuni e, soprattutto, scarso apporto attraverso l’alimentazione.

I sintomi tipici di chi soffre di ipomagnesemia sono: confusione mentale, tremori, aritmie cardiache e umore irritabile, sebbene una grossa fetta di persone affette da questa sindrome non manifesti sintomi evidenti.

Quali esami specifici fare e come ovviare alla carenza

Per stabilire se c’è una effettiva carenza di magnesio bisogna sottoporsi a uno specifico esame che prevede la somministrazione intramuscolare di questa sostanza: se con la minzione ne viene espulsa una grande quantità, la diagnosi è positiva e quindi bisogna rivolgersi al proprio medico per trovare una soluzione adatta.

Se la carenza è lieve, è sufficiente prestare più attenzione a quali cibi si consuma, prediligendo quelli ricchi di magnesio, come arachidi, cereali o comunque alimenti integrali. In farmacia è, poi, possibile acquistare diversi integratori di cloruro di magnesio, magnesio aspartato, magnesio solfato e ossido di magnesio, per sopperire a tale lacuna. Nei casi più gravi, tuttavia, il medico, molto probabilmente, riterrà opportuno somministrare il magnesio per via intramuscolare.